Sali o scendi?

Sei mai andato a camminare in montagna da solo? Lo so, tutti dicono che è pericoloso, che non bisogna farlo. E’ verissimo! Ma io devo. Lo devo fare, a volte, per sopravvivere… Non è una sfida con qualcuno, o una dimostrazione di coraggio, è… bisogno di ritrovarsi, di riscoprirsi!

Ogn’uno di noi ha il proprio modo di “parlare” con se stesso, questo è il mio! La fatica del salire, zaino in spalla, per quei sentieri che non conosco mai abbastanza, mi catapulta in un viaggio interiore fino ai più profondi meandri del mio essere.   Più salgo, di tornante in tornante verso la cima, più scendo, di girone in girone verso il mio abisso… tanto che non distinguo più se il fiato sempre più corto e il ritmo sempre più frenetico del cuore siano dati dallo sforzo fisico o da quello interiore.

Quando parto per questi viaggi ho sempre un po’ di paura di non ritornare, paura di non riuscire a raggiungere quella pace necessaria a poter tornare “vivo” di quella vita di cui ho bisogno come dell’aria che respiro, come del battito del mio cuore… non sono fatto per sopravvivere!

Campofontana e contrada Pagani

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Campofontana e contrada Pagani

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Cima di Lobbia

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Nebbie in valle del Chiampo

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Omino di pietre

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8

– Scatto presente nella galleria Landscapes

Nebbie in val d’Illasi

– Nikon D610, obbiettivo 60 f/2.8

– scatto presente nella galleria Landscapes & city

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